Ieri mattina andando in ospedale, dove mi aspettavano due pazienti per essere operate di tumore della mammella, ho visto affissi i manifesti fucsia (come non si potevano vedere?), che annunciavano per la prossima domenica la sedicesima edizione della Fiera degli Uccelli a Plesio.
Nel cervello, per l’effetto d’inspiegabili e misteriosi circuiti neuronali, si è acceso inaspettatamente il ricordo dell’anno scorso, quando ero andato a curiosare tra gabbiette e bancarelle, per passare il tempo in un pomeriggio assolato d’agosto, non potendo muovermi più di tanto perché reperibile per eventuali urgenze.
Tra la gente, era comparsa la testa pelata e lucida (come non si poteva vedere?) di Maricka, una mia giovane paziente che avevo operato qualche mese prima e che stava - evidentemente - facendo la chemioterapia.
Me la ricordavo con i suoi capelli lunghi, le sue paure e le paure del marito.
Me la sono ritrovata improvvisamente cambiata, che mostrava il suo disagio, senza nasconderlo sotto una parrucca o una bandana ma anche senza ostentarlo. Era spontanea e naturale (e questo è stato sorprendente!), accompagnata dal marito, sempre premurosamente ansioso, e dai due figli.
In quella scena avevo visto condensata tutta la forza interiore che una donna sa mettere in atto per lottare contro la malattia e riappropriarsi della propria vita e dei propri affetti.
Nelle gabbiette c’erano esemplari di canarini magnifici e di pappagallini coloratissimi, ma nessuno poteva competere con Maricka, completamente “spiumata” ma con tanta forza e speranza.
E’ passato un anno; la fiera si ripete, sperando in un tempo clemente.
Maricka ha rimesso le piume, corte e un poco ondulate. E’ ancora più bella ed è sempre forte.
Maricka ha rimesso le piume, corte e un poco ondulate. E’ ancora più bella ed è sempre forte.
Giorgio M Baratelli
